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Sclerosi multipla: tra le cause c'è la risposta al virus Epstein Barr

Neurologia Redazione DottNet | 25/08/2020 14:01

Le cellule immunitarie non riescono a contenere quelle infettate

L'alterazione della risposta immunitaria che dovrebbe tenere sotto controllo il virus di Epstein Barr potrebbe essere una delle concause della sclerosi multipla, malattia che colpisce circa 126mila persone in Italia.  A dimostrarlo è uno studio del Laboratorio di Neuroimmunologia della Fondazione Santa Lucia Irccs, sostenuto dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (Fism) e pubblicato su Neurology Neuroimmunology & Neuroinflammation.  La sclerosi multipla è legata ad un improprio attacco del sistema immunitario contro la guaina che riveste le cellule nervose. Questo meccanismo causa infiammazione del tessuto cerebrale determinando la comparsa di sintomi neurologici che possono arrivare alla perdita di funzioni motorie e cognitive.   Il virus Epstein Barr, invece, è un patogeno in genere innocuo ma che in alcune persone può provocare malattie come la mononucleosi.

Il nuovo studio, condotto in collaborazione con l'Ospedale San Camillo e il Sant'Andrea di Roma, ha scoperto che in pazienti con sclerosi multipla, la popolazione di globuli bianchi deputati al controllo dell'infezione del virus di Epstein Barr, i linfociti T citotossici, non è in grado di sorvegliare le cellule infettate, che quindi sfuggono alla rete immunologica che le contiene e si accumulano nel cervello, dove causano infiammazione. E' stato inoltre osservato che, nei pazienti con sclerosi multipla, i linfociti T citotossici specifici per il virus di Epstein Barr mostrano chiari segni di esaurimento. La loro presenza, invece, è risultata paragonabile a quella dei soggetti sani nei pazienti con sclerosi multipla che erano in cura con il farmaco immunomodulante glatiramer acetato. Ciò dimostra l'efficace risposta antivirale di questa terapia. "Molti trattamenti per la sclerosi multipla riducono le risposte immunitarie, e possono avere come effetto collaterale una maggiore suscettibilità alle infezioni", commenta Daniela Angelini, biologa e neuroscienziata della Fondazione Santa Lucia e responsabile dello studio. "Questo studio, suggerisce che l'uso del glatiramer acetato è sicuro anche per i pazienti con infezioni virali", inclusa quella da Covid.

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fonte: Neurology Neuroimmunology & Neuroinflammation, ansa

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